Micaela Piva Merli, medico chirurgo specialista in psichiatria, medico psicoterapeuta e dottore di ricerca
Si effettuano colloqui in italiano e francese

Quando arriva la depressione?

L’episodio depressivo può avere un esordio improvviso o, più spesso, essere preceduto per alcuni giorni, settimane o persino mesi da sintomi ‘prodromici’ che includono labilità emotiva, lieve astenia, tensione, difficoltà di concentrazione, diminuzione degli interessi, inappetenza, insonnia. In questa fase non vi è una particolare compromissione a livello lavorativo o sociale e il soggetto, soprattutto se si tratta di un primo episodio, tende ad attribuire questi disturbi a situazioni esistenziali stressanti o alla presenza di una malattia fisica, ritardando la richiesta di un intervento specialistico.

Se presenti la prima volta, i sintomi prodromici tendono a manifestarsi nelle successive ricadute e ciò può aiutare il paziente, dopo le prime esperienze depressive, a riconoscere per tempo l’esordio di un nuovo episodio e a richiedere tempestivamente l’aiuto del medico.


In caso di esordio brusco, più frequente nelle forme con decorso bipolare, si verifica un improvviso passaggio da una situazione di benessere, talora ad impronta euforica/irritabile, ad una condizione depressiva il cui corteo sintomatologico diviene ben presto pieno. 


Con il progredire della malattia il quadro clinico si evidenzia in forma completa, finendo con l’interferire con lo svolgimento di qualsiasi tipo di attività che richieda un impegno fisico o intellettivo.
Il periodo di stato dell’episodio depressivo ha una durata spontanea media di circa 6-12 mesi, benché in alcuni casi possa essere molto più breve, persino giorni, e in altri possa superare i 2 anni. 


La lunghezza di ciascun episodio è condizionata sia dagli interventi terapeutici messi in atto, sia da alcune variabili come fattori individuali (è in genere costante nello stesso soggetto), età (nei pazienti anziani eventuali alterazioni organiche del SNC possono ritardare la risoluzione), comorbilità con i disturbi d’ansia, presenza di temperamento distimico (possono correlarsi con una più lunga durata)
Nella fase di stato non sono rare le complicanze quali abuso di alcolici, uso improprio di farmaci, talora a scopo ipnoinducente, uso di sostanze stimolanti. Inoltre possono insorgere alterazioni organiche legate ad irregolarità nell’alimentazione, con notevole calo ponderale e squilibri idroelettrolitici.

Se pensate di avere questi sintomi rivolgetevi ad un medico specialista in psichiatria. Durante la visita, approfondirà tutti gli aspetti e vi consiglierà la cura più adeguata.