Il termine ‘Panico’ deriva deriva dal timor o terrore panico, quel timore misterioso e indefinibile che gli antichi ritenevano cagionato dalla presenza della figura della mitologia greca, il dio Pan, famoso per terrorizzare i passanti nei boschi lasciandoli sgomenti e increduli, incapaci di spiegare cosa fosse loro capitato e travolti da una profonda sensazione negativa.
Un ATTACCO DI PANICO si presenta come un periodo di intensi paura o disagio, durante il quale quattro (o più) dei sintomi caratteristici si sono sviluppati improvvisamente ed hanno raggiunto il picco nel giro di 10 minuti (DSM-5. APA, 2013).
I sintomi psichici dell’attacco sono tipicamente rappresentati da: paura, terrore, sensazione di morte imminente, timore di perdere il controllo delle proprie idee (impazzire) o delle proprie azioni.
A questi si associano i sintomi fisici che includono: palpitazioni, sudorazione, tremori, dolore o fastidio toracico, sensazione di asfissia (mancanza d’aria), sensazione di soffocamento, vertigini, vampate di calore, brividi di freddo, sensazioni di torpore o di formicolio, nausea o disturbi addominali.
In alcuni casi si manifestano anche fenomeni psicosensoriali: depersonalizzazione (sensazione di essere come fuori dal suo corpo e distaccato da sé stesso) e derealizzazione (sensazione di irrealtà, di non essere reale, né lui né ciò che lo circonda).
La presenza di meno di quattro sintomi in genere definisce la presenza di un attacco di panico definito paucisintomatico che, la maggior parte delle persone, definisce come una crisi d’ansia.
Gli attacchi si manifestano improvvisamente, spesso in situazioni quotidiane: passeggiando per strada, guidando l’auto o facendo acquisti al supermercato. Talora, invece, il primo episodio si manifesta in situazioni drammatiche di vita, come dopo gravi incidenti. In altri casi compaiono durante il sonno, determinando un risveglio angosciato.